Uno
scrittore importante, Heinrich Böll (e non solo perché
Premio Nobel). E' tenuto giustamente in grande considerazione dalla
critica e dagli esperti, ma non è uno di quegli autori che si
rileggono più spesso o volentieri – o almeno questa è
la mia personalissima impressione.
La ragione
di questa sorta di “ammirazione a distanza”, o di “ammirazione
fredda”, sta forse nel carattere tagliente, veramente
“teutonico”, della sua prosa, dietro la quale si intravede sempre
uno sguardo critico e sarcastico nei confronti della società
tedesca del dopoguerra. La sua critica, nonostante il titolo di un suo celebre romanzo, non ha però
generalmente nulla della “satira clownesca” alla quale è mediamente avvezzo il lettore (specie se
“mediterraneo”), eppure ha in comune con questa, talora,
l'attenzione per il grottesco che nel quotidiano si nasconde: anzi,
forse a mio parere Böll sa cogliere, e soprattutto sa rendere
nelle sue pagine, in maniera particolarmente efficace questo aspetto
della realtà.