E
poi, invece, ci sono autori che non promettono qualcosa di definito e
che chiedono al lettore soltanto fiducia,
affinché si lasci portare per mano, senza fare troppe domande,
facendosi solo incantare dal panorama, qualunque esso sia. Se ci si
affida a uno scrittore così, bisogna appunto mettere da parte ogni
aspettativa precisa, ed essere pronti a continui cambiamenti di
scenario, vagando fra racconti brevissimi, che sono poco più di
un'illuminazione felice, e storie appena più complesse, in cui si
muovono o si agitano personaggi disegnati con maestria.
In
questa categoria dell'imprevedibile che non delude
io colloco ad esempio Graham
Greene,
coi suoi racconti. La raccolta pubblicata non molto tempo fa da
Mondadori (nella collana degli “Oscar”) è importante anche
perché mette a disposizione del lettore italiano tutti i racconti
dello scrittore inglese, unendo quindi in un solo ponderoso volume
opere di epoche diverse, che coprono in sostanza tutto l'arco della
biografia di Greene, o quasi.